05.11.2025
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Coopservice assegna 72 borse di studio per i figli dei soci-lavoratori
Si tratta di un importante strumento di welfare aziendale che, sostenendo il reddito delle famiglie e premiando il merito scolastico, porta con sé molte ricadute positive sull’attività aziendale.

La responsabilità sociale è nel DNA di un’impresa cooperativa

L’esercizio della responsabilità sociale d’impresa è connaturato in un’azienda cooperativa quale Coopservice, il cui scopo statutario non è lucrativo ma mutualistico: la produzione di reddito non ha finalità speculative ma è orientata alla crescita sociale e al benessere delle comunità di riferimento, partendo dal soddisfacimento dei bisogni dei soci lavoratori. In coerenza con la sua identità costitutiva, Coopservice ha consolidato nel tempo una scelta di campo in favore del benessere organizzativo e della sostenibilità quali principi che orientano il proprio business favorendo i risultati aziendali.

Le borse di studio quale parte integrante del welfare aziendale 

Dallo sviluppo della propria natura di cooperativa di persone e dalla totale adesione ai princìpi della socialità e della sostenibilità è maturato negli anni un ampio e articolato sistema di welfare aziendale che non è solo assistenza ma soprattutto relazione, cura e responsabilità condivisa nei confronti delle esigenze di vita dei lavoratori. Tra le misure previste l’elargizione di borse di studio per i figli dei propri soci rientra tra quelle più significative, sia in termini quantitativi che di distribuzione sull’intero territorio nazionale.

Le borse di studio Coopservice sostengono il reddito dei soci e premiano il merito scolastico

Istituite a partire dal 2015 quale elemento qualificante delle politiche a sostegno della genitorialità e delle condizioni delle famiglie dei lavoratori, le borse di studio Coopservice si pongono l’obiettivo di sostenere i redditi familiari premiando al contempo il merito scolastico. Per potervi accedere, infatti, occorre conseguire almeno la media dell’8 per i frequentanti delle scuole secondarie superiori e una votazione superiore a 100/110 per i laureati. Gli assegni previsti seguono un criterio progressivo in ragione dell’avanzamento degli studi: si va dunque dai 300 euro l’anno per le superiori, ai 500 per le lauree triennali ai 1.000 per chi raggiunge la laurea magistrale.

Un investimento decennale di quasi 250.000 euro

I numeri delle borse elargite nei 10 anni di vita del contributo attestano un percorso di crescita e successiva sostanziale stabilizzazione, con una impennata nel presente: così dalle 19 persone che ne hanno usufruito nel 2015 si è balzati negli anni successivi a numeri costantemente sopra i 50 con punte fino a 76 (2020) e 72 per il 2025 ma solo per il primo semestre con una proiezione dunque sull’intera annata che, in caso di conseguimento di ulteriori lauree, potrebbe far segnare un dato finale mai raggiunto precedentemente. Ovviamente di pari passo ai numeri è cresciuto nel tempo l’investimento aziendale per il merito scolastico: dai 5.700 euro del 2015 ci si attesta ora stabilmente sopra i 20.000 (24.700 euro il dato parziale del 2025) per un investimento complessivo nei 10 anni di quasi 250.000 euro.

La suddivisione dei contributi tra scuole superiori e studi universitari

Come è facilmente intuibile, dato che viene premiata la media annuale scolastica mentre per le lauree conta solo la votazione conclusiva, risultano costantemente prevalenti i contributi erogati per gli studenti delle scuole secondarie superiori. Solo per restare all’anno in corso, comunque pienamente in linea con quelli precedenti, essi rappresentano circa il 90% con una specifica concentrazione nel triennio finale, soprattutto nell’anno del diploma di maturità. Tutti gli indirizzi di studio sono rappresentati, con una prevalenza per i licei ed un numero in termini assoluti di un certo rilievo per le scienze applicate. 

La distribuzione delle borse di studio ricalca la dimensione nazionale di Coopservice

Di particolare interesse è la distribuzione geografica dei beneficiari, a testimonianza del consolidamento della dimensione compiutamente nazionale di un’azienda di oltre 13.000 dipendenti. Sempre rimanendo al dato (parziale) dell’anno in corso tutte le articolazioni territoriali della base sociale aziendale sono rappresentate: Centro (4 borse di studio), Emilia-Romagna (13), Nord Est (10), Nord Ovest (4), Sardegna (11), Sicilia (8), Sud (14), Toscana (8). Da sottolineare, infine, come sia elevato il grado di soddisfacimento delle richieste presentate: le 72 borse di studio erogate per il 2025 rappresentano l’85% delle domande pervenute.

I benefici indotti dalle borse di studio: il capitale umano (e l’Agenda 2030)

La scelta di campo in favore del wellbeing aziendale e del sostegno ai redditi familiari, di cui l’elargizione delle borse di studio rappresenta, come detto, uno degli esempi più significativi, testimonia una volta di più la volontà di Coopservice di promuovere iniziative che consentano il pieno esercizio della responsabilità sociale di impresa. Nel caso specifico la valenza dei contributi erogati per lo studio assume molteplici significati di interesse aziendale. Intanto si pone in coerenza con la priorità assegnata all’investimento in capitale umano, vero e proprio pilastro del piano strategico di sviluppo e filo conduttore di progetti ad elevato valore innovativo quale il percorso ‘Giovani Talenti’. Sostenere l’istruzione (punto n.4, va ricordato, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite alla cui attuazione Coopservice intende fornire il proprio contributo) significa contribuire alla formazione di futuri professionisti, alcuni dei quali, tra l’altro, potrebbero diventare in futuro parte dell’azienda, portando competenze e valori condivisi.

I benefici indotti dalle borse di studio: fidelizzazione del socio-lavoratore, corporate reputation, attrattività dei migliori talenti

Il sostegno all’istruzione dei figli costituisce inoltre una misura che, generando gratitudine e senso di appartenenza, rafforza il legame tra il socio-lavoratore e l’azienda, contribuendo a creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo. Ma le ricadute positive non si limitano di certo all’interno, riverberandosi sulla crescita della corporate reputation: con le borse di studio l’impresa si dimostra attenta ai bisogni della comunità e promuove valori come l’educazione e l’uguaglianza delle opportunità, accrescendo così la propria reputazione. Al contempo un programma di borse di studio può migliorare l’attrattività dell’impresa per i professionisti e i talenti più qualificati, veicolando la propria caratterizzazione quale ambiente lavorativo inclusivo e integrante, attento alle esigenze delle famiglie dei lavoratori.

Le borse di studio 2025 consegnate in una cerimonia online

L’importanza dello strumento insieme alla volontà di valorizzare il decennale dell’istituzione delle borse di studio targate Coopservice ha portato ad organizzare il 4 novembre scorso un evento online per la loro consegna. La modalità in remoto, organizzata e coordinata dal dipartimento HR in collaborazione con l’ufficio soci, ha favorito la partecipazione di tutti gli assegnatari del primo semestre 2025, elemento non scontato data la distribuzione geografica dei beneficiari combinata con la giovane età.

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Ricomincio con Te è il programma firmato Coopservice per accompagnare le neo-mamme lavoratrici
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25.08.2025
Ricomincio con Te è il programma firmato Coopservice per accompagnare le neo-mamme lavoratrici
Il progetto si propone come una vera mindset transformation del rapporto azienda-maternità e prevede azioni integrate di sostegno economico e psicologico anche grazie ai benefici messi a disposizione dal bando governativo #RiParto.
Coopservice ha avviato il programma ‘Ricomincio con Te’, dedicato alle proprie dipendenti che rientrano al lavoro dopo la maternità o un percorso di adozione. Si tratta di un progetto che - utilizzando un approccio integrato - intende rappresentare un impegno concreto per supportare le lavoratrici nelle diverse fasi della maternità. Dal punto di vista dell’approccio esso si propone come una vera mindset transformation in quanto supera l’idea della maternità come una temporanea interruzione nel percorso professionale per riconoscerne il valore in virtù delle nuove ‘competenze’ acquisite. Ricomincio con Te nasce da una articolata attività di ascolto dei bisogni dei lavoratori ed è stato in parte finanziato dal bando governativo #RiParto, un avviso pubblico istituito per sostenere percorsi di welfare aziendale pensati per agevolare il rientro al lavoro delle lavoratrici dopo il parto o l’adozione.
Se le aziende decidono di diventare ‘menopause-friendly’
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27.03.2025
Se le aziende decidono di diventare ‘menopause-friendly’
Oltre al generation mix un’altra conseguenza dell’allungamento dell’età lavorativa è la necessità di gestire le mutate condizioni biologiche delle lavoratrici
Perché un’azienda dovrebbe seriamente considerare l’impatto che la menopausa può avere sulle donne che vi lavorano, ponendola come parte integrante delle proprie politiche di ESG ed in particolare dei programmi di Diversity & Inclusion? La risposta è molto semplice e difficile da confutare: con l’allungamento dell’età pensionabile le donne lavoratrici over 50 permangono al lavoro per un numero superiore di anni, affrontando quindi per un tempo più lungo le conseguenze connesse alla menopausa. Attivare iniziative specifiche a sostegno di questa condizione contribuisce, pertanto, alla salute delle dipendenti e, più in generale, alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Menopausa e andropausa non devono essere considerati dei tabù e nemmeno sottovalutati, inducendo le aziende ad attivarsi per offrire iniziative di welfare e benessere organizzativo diversificate in relazione all’età.
La grande opportunità del Generation Mix
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11.03.2025
La grande opportunità del Generation Mix
4 generazioni convivono sul luogo di lavoro: oltre le differenze, un patrimonio che può generare positive contaminazioni e crescita collettiva.
L’aumento dell’età media dei lavoratori, conseguente al progressivo innalzamento dell’età pensionabile, porta con sé una novità nel panorama lavorativo destinata ad assumere caratteri strutturali: per la prima volta nelle aziende e nelle organizzazioni possono convivere 4 generazioni diverse. Va da sé che ognuna di esse si caratterizza per valori, esigenze e aspettative distinte, ma, al di là delle difficoltà, le differenze anagrafiche costituiscono un patrimonio di competenze e vissuti che attende di essere capitalizzato, rappresentando uno stimolo per creare ambienti di lavoro più inclusivi e produttivi. Ad oggi dai Baby Boomer alla Generazione Z, passando attraverso la GenX e i Millenial, si salta a piè pari oltre mezzo secolo di mutamenti culturali e di vorticosa evoluzione tecnologica. Un altro mondo, si direbbe, che però non si traduce in incompatibilità. Al contrario, le insopprimibili differenze vanno considerate un punto di partenza gravido di inaspettate potenzialità.