27.05.2019
Persone
Lavoratori agili: come riconoscerli e valorizzarli
Orari flessibili, nuovi luoghi di lavoro e moderne tecnologie. La disciplina in materia contrattuale prevede una nuova opportunità per i lavoratori e per l’azienda: lo smart working. In Italia il numero di aziende che praticano il lavoro agile è in crescita, soprattutto grandi realtà che hanno visto in questa nuova modalità occupazionale uno spiraglio di crescita e di miglioramento.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio del Politecnico di Milano “Nel 2018 gli Smart Worker – quei lavoratori dipendenti che godono di flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro, disponendo di strumenti digitali adatti a lavorare in mobilità – sono ormai 480mila, in crescita del 20%, e si ritengono più soddisfatti dei lavoratori tradizionali sia per l’organizzazione del lavoro (39% contro il 18%) che nelle relazioni con colleghi e superiori (40% contro il 23%)”, dice la ricerca.

Il 56% del campione intervistato, ovvero 1 impresa su 2, ha avviato progetti strutturati di Smart Working, adottando modelli di lavoro che introducono flessibilità di luogo, orario e promuovendo la responsabilizzazione sui risultati.

Anche la Pubblica Amministrazione, grazie alla riforma Madia, compie i primi passi verso il cambiamento promuovendo per i propri dipendenti una modalità di lavoro più flessibile:

  • l’8% degli enti pubblici ha avviato progetti strutturati di Smart Working .
  • un 1% lo ha fatto in modo informale, un altro 8% prevede iniziative il prossimo anno.
  • per il 36% delle Pubbliche Amministrazioni lo Smart Working è assente ma di probabile introduzione, nel 38% incerta, il 7% non è interessata.

Tuttavia è ancora elevato il numero di realtà che si dichiarano completamente disinteressate all’introduzione di questo nuovo modo di lavorare (38%).

Perché un dipendente sceglie lo smart Working? Le necessità sono molteplici, ma tra le motivazioni principali troviamo:

  • bilanciare meglio vita lavorativa e vita privata;
  • la possibilità di lavorare da casa;
  • avere orari di lavoro flessibili.

Il lavoro agile non si riduce solo a questo, si tratta di un nuova modalità di lavoro che allontana la visione tradizionale, a favore di un nuovo approccio. Per far sì che lo smart working generi i benefici attesi è necessario un cambiamento culturale da entrambe le parti:

  • il lavoratore chiamato a lavorare da remoto deve saper organizzare le proprie attività, stabilire le priorità, organizzare l’agenda e pianificare per non perdere di vista gli obiettivi lavorativi accordati.
  • La trasparenza comunicativa e la condivisione sono due elementi basilari per lo smart working, con lo scopo di definire gli obiettivi e valutare i risultati
  • Automotivazione e responsabilità rappresentano due punti fondamentali per il lavoratore agile.

Non si tratta quindi di offrire la possibilità al lavoratore di lavorare da casa qualche giorno a settimana, ma di creare un nuovo metodo di lavoro basato sulla soddisfazione personale, sulla fiducia e sulla trasparenza.

I vantaggi dello Smart Working

“I benefici economico-sociali potenziali dell’adozione di modelli di lavoro agile sono enormi – dice Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working.

I numeri parlano chiaro, è possibile stimare:

  • 15% di incremento di produttività per lavoratore,
  • 20% di riduzione del tasso di assenteismo,
  • 30% di risparmi sui costi di gestione degli spazi fisici,
  • un miglioramento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata per circa l’80% dei lavoratori.

Tutti buoni motivi che devono spingere le aziende a non fermare questa rivoluzione ma a promuovere la diffusione.

Le criticità di chi fa Smart Working

Anche il nuovo paradigma non esclude  criticità, secondo l’Osservatorio Smart Working:

  • il 18% degli intervistati percepisce un senso di isolamento circa le dinamiche dell’ufficio (18%),
  • il 16% lamenta un  maggiore sforzo di programmazione delle attività e di gestione delle urgenze
  • il 13% necessità di frequenti interazioni di persona
  • l’11% afferma di avere difficoltà nel comunicare e collaborare virtualmente.

Tuttavia, una buona percentuale (14%) di lavoratori agili non percepisce alcuna criticità.

Il lavoro agile in Coopservice

La qualità della vita dei dipendenti incide in modo rilevante sulle performance aziendali. Coopservice è da sempre attenta alle esigenze dei propri soci e lavoratori, in una continua ricerca dell’equilibrio tra gli obiettivi aziendali e il benessere dei dipendenti. Per questo motivo ha avviato un processo di innovazione volto al miglioramento della produzione attraverso l’introduzione  di una nuova modalità di gestione e un piano strategico composto da una serie di azioni concrete che toccano diversi ambiti all’interno dell’organizzazione.

Attraverso lo strumento di rivelazione della People Satisfaction Coopservice raccoglie informazioni sulla conoscenza, la diffusione e la condivisione dei valori Coopservice tra i lavoratori. Considerando il grande numero di lavoratori in forza e la dispersione sul territorio nazionale, la metodologia di rilevazione prevede l’individuazione di un campione rappresentativo e la successiva somministrazione del questionario. Dall’elaborazione dei dati emerge che il 91% dei lavoratori si dichiara contento di lavorare in azienda. Non mancano i suggerimenti su aspetti da migliorare, i lavoratori hanno sottolineato diverse necessità tra cui: maggior inclusione, innovazione produttiva, valorizzazione delle competenze. Tutte indicazioni recepite dall’azienda e previste nel nuovo piano strategico.

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