08.06.2020
Patrimonio
Le imprese italiane sollecitano un nuovo ‘Green Deal’ per la ripartenza post Covid
Coopservice tra i firmatari del Manifesto promosso dalla Fondazione italiana per lo Sviluppo Sostenibile

Una questione di ‘resilienza’

Tutto ruota intorno ad una delle parole d’ordine della contemporaneità. ‘Resilienza’ è infatti uno dei concetti con cui l’umanità è chiamata a confrontarsi se si vuole seriamente perseguire un nuovo modello di sviluppo che assicuri progresso e benessere ma salvando al contempo l’unico pianeta che abbiamo. E proprio sull’idea di resilienza fa leva il Manifesto Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia lanciato il 7 maggio scorso dalla Fondazione italiana per lo Sviluppo Sostenibile e che, sottoscritto dalle più importanti aziende e organizzazioni di imprese del Paese, interviene nel dibattito in corso a livello nazionale ed europeo sulle misure per il rilancio dell’economia post Covid 19. 

Anche una pandemia può essere occasione di opportunità

Termine originariamente in uso nella fisica, specificamente riferito alle proprietà di resistenza di determinati materiali sottoposti ad azioni dirompenti, il termine ‘resilienza’ ha assunto crescente valore in psicologia e nelle dottrine manageriali. In particolare, si riferisce alla capacità di far fronte in maniera reattiva a eventi traumatici e di riorganizzarsi positivamente dinanzi alle difficoltà: se si è capaci di resilienza sovente i momenti peggiori possono trasformarsi in incubatori di progresso.
E allora quale evento più traumatico, in quanto totalmente inaspettato, della pandemia in corso? Quale fattore di crisi, più del Coronavirus, ha negli ultimi decenni sconvolto la vita di miliardi di persone mettendo in ginocchio l’economia mondiale? Ecco quindi che accadimenti che mentre li viviamo ci appaiono unicamente ricoperti di negatività possono invece rappresentare imperdibili occasioni di positivo cambiamento. Purché, per l’appunto, si sia capaci di resilienza. Del resto affermazioni del tipo “trasformare la minaccia in una opportunità” sono ormai uscite dalle aule di formazione manageriale per entrare nel senso comune.

L’occasione per avviare concretamente una crescita sostenibile

La tesi del Manifesto del ‘Green Deal’ sta esattamente qui: risollevarsi dall’emergenza del Covid-19 richiede modelli di reattività completamente nuovi e, per questa via, rende ancora più urgente e irrinunciabile il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi già definiti dall’Agenda 2030 sottoscritta da tutti i paesi membri delle Nazioni Unite, nonché dall’European Green Deal (il nuovo programma europeo per la crescita sostenibile) e dal Circular Economy Action Plan, il piano d’azione per l’introduzione su larga scala delle pratiche economiche ‘circolari’, varati recentemente dalla Commissione Europea.
Quello che i sottoscrittori propongono è dunque di cogliere pienamente la sfida generata dal terremoto Covid per sviluppare “un’adeguata consapevolezza, una visione condivisa, scelte chiare per un progetto di sviluppo all’altezza delle sfide della nostra epoca”. Un progetto di sviluppo “durevole, in grado di assicurare maggiore occupazione, un benessere più esteso ed equamente distribuito, che può essere basato solo su un’economia decarbonizzata e circolare”. Perché se è vero che si sta reagendo incrementando la “resilienza delle società, dei sistemi sanitari e delle economie nei confronti delle pandemie”, non dobbiamo dimenticarci dell’aggravamento della grande crisi climatica che, se ignorata, a lungo termine può compromettere il futuro dell’umanità e la salute del pianeta. Per questo “i pacchetti di stimolo all’economia non devono aumentare le emissioni di gas serra e gli impatti ambientali, trasferendo ulteriori costi sul nostro futuro”.

Il Recovery Plan Europeo e le carte in regola dell’Italia

Se dunque l’agenda dell’European Green Deal varato dalla Commissione Europea a fine 2019 si propone di ridisegnare l’orizzonte di sviluppo (sostenibile) del nostro Continente, il Recovery Plan in corso di discussione tra i Paesi UE costituisce l’opportunità di dotarla di solide gambe attuative. Il poderoso Piano di Recupero dovrebbe attivare consistenti finanziamenti comunitari con un ruolo più attivo della Banca Europea degli Investimenti, con un incremento del bilancio europeo e con nuovi strumenti finanziari comuni in grado di raccogliere risorse aggiuntive dai mercati. Usare il condizionale è però ancora d’obbligo: è storia di questi giorni come all’importante novità della disponibilità del governo tedesco facciano da contraltare le resistenze da parte di alcuni Paesi (i cosiddetti ‘frugali’) che temono che l’introduzione di strumenti finanziari comuni apra la porta alla condivisione del debito pubblico dei singoli Stati.
Quello che è certo, sottolineano i sottoscrittori del Manifesto, è come il nuovo Green Deal “sia la via innovativa da percorrere per la rinascita dell’Italia” e come su questa strada il nostro Paese si presenti con importanti credenziali: produzioni di qualità sempre più “green”; eccellenze nel riciclo dei rifiuti (pilastro dell’economia circolare), nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili; modelli di agricoltura sostenibile, di rigenerazione urbana edi valorizzazione del “capitale naturale” necessario per il rilancio di diverse attività economiche come il turismo; imprese all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie a basse emissioni e con carburanti alternativi verso la mobilità decarbonizzata, elettrica e condivisa, così come le tante aziende nazionali che costituiscono centri propulsori di quell’innovazione digitale che può migliorare il lavoro, lo studio e la cura della nostra salute.

Coopservice tra i firmatari del Manifesto per il nuovo ‘Green Deal’

Il documento, inviato al governo nazionale, ai parlamentari di maggioranza e opposizione, agli esponenti delle Istituzioni europee, è ad oggi stato sottoscritto da oltre 400 rappresentanti delle più importanti aziende e organizzazioni di impresa del Paese. Tra queste è presente la firma di Roberto Olivi, presidente di Coopservice scpa, confermando il pieno impegno dell’azienda per la sostenibilità ambientale. Un indirizzo intrapreso da diversi anni che si è tradotto in obiettivi di sviluppo e sostenibilità qualificati come prioritari e che ha recentemente portato al riconoscimento del marchio europeo di qualità ecologica Ecolabel per la linea di servizi a marchio Green Leaf.

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